LAFOTO/VOCE CHE APRE, di e con Mariangela Gualtieri

Si avvicina al microfono lentamente e subito la sua voce profonda e calda avvolge e incanta. C’è un silenzio assoluto e il pubblico è totalmente assorto. Ha un piccolo libretto legato in vita con una cordicella, forse una fanzina cucita con le sue mani, che sfoglia scegliendo mano a mano la poesia che reciterà. Ogni tanto lo lascia scivolare lungo i fianchi e continua a recitare a memoria. In realtà Mariangela Gualtieri non sembra recitare, ma piuttosto dare voce ai suoi pensieri più intimi che arrivano a noi direttamente dal profondo del suo corpo.

“La poesia è parola che nutre. È un pezzo di brace cosmica…” – così Mariangela Gualtieri ha definito la poesia,  – “Siamo fatti della sostanza dell’universo, veniamo da lontano. Anche se credo che in noi ci sia una parte profonda simile ad un cucciolo di gazzella che si mette a saltare nel petto, non solo per cose semplici ma anche davanti ad un verso. Un verso senza trama che ti tocca e ti nutre. Questa è la potenza della parola: l’incontro con la parola stessa”.

La poesia per Mariangela Gualtieri è una parola ispirata che può produrre un ascolto ispirato e questo lo si percepisce dalla qualità del silenzio delle sue platee, assorte nel rito sonoro che la sua voce ogni volta rinnova e di cui tutti, poeta e pubblico fanno parte.