La poesia/ Ai confini del verso

A fine marzo chiuderà i battenti La bancarella, una libreria storica della nostra città, un’altra realtà che soccomberà alle spietate logiche di mercato.

Mi sono piacevolmente persa fra gli alti scaffali e le montagne di libri accatastati in ogni angolo: edizioni fuori catalogo accanto alle ultime uscite, volumi che, se saranno fortunati, forse troveranno un’altra collocazione.

Ai confini del verso a cura di Mia Lecomte, una sua collocazione l’ha già trovata ed è qui davanti a me mentre  ne sto scrivendo.

Si tratta di una raccolta uscita nel 2006 e ormai di difficile reperibilità. Il sottotitolo è esplicativo: Poesia della migrazione italiana. Mia Lecomte, grande conoscitrice della letteratura della migrazione e poeta lei stessa, ha raccolto le voci di 20 poeti di varia provenienza, che hanno in comune l’uso della nostra lingua per esprimere i loro sentimenti più profondi.

Diversi i  temi trattati ma ciò che traspare sempre è il tema del  dolore e  quello della speranza che sta alla base di ogni  evento migratorio, della lontananza dalla propria terra d’origine.

Altro elemento che rende  la raccolta preziosa ai miei occhi e ancora molto attuale è che, a distanza di quasi vent’anni e alla luce delle attuali politiche migratorie, il tema del dolore, purtroppo, sembra aver sopraffatto quello della speranza.

 

MAGHIDA’

Maghidà

tu che viaggi tanto,

salutami l’Italia,

quando arrivi in Italia.

L’Italia,

quel paese equilibrato,

con la destra e la sinistra al potere,

con la sinistra e la destra all’opposizione.

(…)

Non salutarmi soltanto l’Italia

degli onorevoli, dei monsignori,

dei sottosegretari, dei generali,

l’Italia dei monumenti…

Ma anche l’Italia dei barboni sotto i ponti,

delle famiglie negli alberghi,

degli anziani negli ospizi,

degli operai in cassa integrazione.(…)

 

Ndjock Ngana Yogo Ndjock –  Camerun

 

RITORNO

All’alba i soldati giunsero,

i soldati facendo festa,

intonando canti di salvezza.

Del blu della notte

un fuoco accendiamo.

Lì vicino l’ansa del fiume

sopra le pietre riposa

la polvere delle battaglie,

s’accende nel cuore

un ricordo di fumo.

 

Thea Laitef – Iraq

 

DOPO LE GUERRE

Dopo ogni guerra noi diventiamo migliori. La pesantezza

da noi evapora, la leggerezza si insinua sotto la nostra pelle,

sempre più sotto, più sotto, più sotto. La porta

del nostro oggi l’apriamo con gesto già abituale,

leggero, proprio come, Dio ce ne guardi, con mano altrui.(…)

Dopo ogni guerra noi diventiamo migliori,

anche se con gli occhi sognanti delle stelle le pupille non diventano

più larghe, dalle nuvole non canticchia la pioggia, dalla terra il sambuco

non cresce, dispensatore di verità.(…)

Il nostro dopo non è un paese di illusioni: migliori siamo, migliori,

non si vede? O noi sopravvissuti, o noi perfetti!(…)

 

Bozidar Stanisic – Bosnia.

 

LINEAMENTI

Nella tua voce ci sono:

screpolature, baratri segreti,

altezze che svaniscono

e oscure foglie,

e nel tuo viso

nell’equilibrio precario

si cela l’inspiegabile allegria

delle cose vive.

 

Gregorio Carbonero – Venezuela.

 

Autrice italiana di origine francese, Mia Lecomte è nata nel 1966 a Milano e vive tra Roma e Parigi. Poeta e scrittrice, svolge attività critica ed editoriale. È redattrice del semestrale di poesia comparata «Semicerchio» e del trimestrale di letteratura della migrazione «El Ghibli», e collabora all’edizione italiana de «Le Monde Diplomatique». È ideatrice e membro dell’ensemble poetico-teatrale della Compagnia delle poete (http://www.compagniadellapoete.com/).

written BY

 

Sara Ferraglia, poetessa parmigiana, è stata finalista e vincitrice in numerosi premi nazionali. Autrice di poesie, fiabe e racconti molti dei quali raccolti  nel suo blog. L’ultimo libro pubblicato è Voglio una danza (Giuliano Ladolfi Editore, 2023). Su Parmaforwomen cura la rubrica La Poesia. 

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