
Omaggio a Nella Nobili, il 23 maggio un reading in Civica
Una lettura ad alta voce con musica dal vivo, dedicata alla poetessa nel quarantesimo anniversario della sua morte
Una lettura ad alta voce con musica dal vivo, dedicata alla poetessa Nella Nobili (1926-1985) nel quarantesimo anniversario della sua morte.
Il 23 maggio alle 21 nel cortile della Biblioteca civica in vicolo Santa Maria 5. L’idea nasce nel circolo di poesia Nuvole spesse della Biblioteca Cittadella Solidale e si concretizza con la collaborazione di Vocinarte, Casa delle Donne, Sara Ferraglia e Iuri Vallara.
Il titolo e i testi sono tratti dal libro
NELLA NOBILI Ho camminato nel mondo con l’anima aperta a cura di Maria Grazia Calandrone. La figura riprodotta nel manifesto è opera dell’artista greca Thalia Kerouli.
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La sera del 23 maggio, nel cortile della Biblioteca Civica, Resi Alberici e Sara Ferraglia leggeremo i versi di una poetessa del Novecento dalla voce purissima e originale, Nella Nobili.
Le voci si intrecceranno e si alterneranno nel racconto della sua vita, attraverso i suoi versi più significativi e cercheremo, con il supporto della fisarmonica di Iuri Vallara, di trasmettere al pubblico l’emozione che la poesia della Nobili ha suscitato in noi fin dalla prima lettura.
“Incompresa dalla sua epoca, omosessuale che non ostentava né nascondeva la propria identità, controcorrente e modernissima, Nella ci parla oggi più che mai, con la forza di una poesia che nasce dall’istinto e i cui slanci ricordano certi frammenti di Saffo e la migliore produzione di Alda Merini.”
Per quest’ultima la prigione dolorosa era il manicomio, per Nella è la fabbrica , dove lei, appena quattordicenne, soffre con l’anima e col corpo, affrontando troppo precocemente le dure prove della vita.
Dieci dodici ore al giorno bisogna lavorare
Quando la testa non risponde più quando gli occhi si appannano
Gira la cinghia della macchina bisogna lavorare
Bisogna lavorare sotto la luce elettrica
Quando fuori c’è un sole radioso
Bisogna lavorare quando da una finestra aperta
(E richiusa alla svelta) entra un soffio d’aria leggera
Che dà alla testa come un vino novello
Bisogna lavorare quando la febbre mozza le braccia
Le ginocchia e il cuore
Bisogna lavorare quando fuori è festa
Bisogna…bisogna…A che serve…Bisogna
Lavorare quando il lavoro aspetta.
Lavora, brucia di fatica in quella fabbrica, in cui tutto sembrerebbe voler soffocare ogni anelito di leggerezza e di pensiero d’amore, eppure spontaneamente, delicatamente, lievemente nascono versi che ricordano Saffo.
Sulle mie labbra che ti chiamavano sempre
Hanno posato foglie di pianta amara.
Odo martelli battere il grande silenzio
E ancora ti sento, ti sento.
Ahi, tu, creatura di luce e d’aria
Come ti muovi ancora leggiadra nel sole,
Come ti liberi dai lacci del dolore
Lentamente, come diventi nuova.
Cercheremo di dar voce alla “poetessa operaia”, identificazione “che tanto piaceva agli animatori dei salotti letterari romani degli anni Cinquanta”*, ma che per lei era quasi una condanna, un ruolo troppo pesante da cui cercava in tutti i modi di liberarsi, camminando nel mondo con l’anima aperta.
*Nella Nobili Ho camminato nel mondo con l’anima aperta a cura di Maria Grazia Calandrone – Solferino editore – 2018
PER APPROFONDIMENTI
https://www.storiesepolte.it/nella-nobili-la-poesia-con-lanima-aperta
Ho camminato nel mondo con l’anima aperta
NELLA NOBILI: UNA POETESSA DA (RI)SCOPRIRE
written BY

Sara Ferraglia, poetessa parmigiana, è stata finalista e vincitrice in numerosi premi nazionali. Autrice di poesie, fiabe e racconti molti dei quali raccolti nel suo blog. L’ultimo libro pubblicato è Voglio una danza (Giuliano Ladolfi Editore, 2023). Su Parmaforwomen cura la rubrica La Poesia.