
Parità di genere, il ruolo delle PMI
La certificazione di parità di genere implica un cambiamento profondo nella cultura aziendale
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha introdotto un programma ambizioso per promuovere la parità di genere nelle imprese in Italia, stanziando significative risorse per la creazione di un sistema nazionale di certificazione.
Ne parliamo con Isa Maggi, coordinatrice nazionale Stati Generali delle Donne.
Quali sono gli obiettivi principali di questa iniziativa?
“La certificazione mira a favorire una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro e a ridurre il divario retributivo di genere. È stato previsto un sistema nazionale di certificazione per le imprese, con l’obiettivo di favorire la parità di genere, in particolare nelle piccole e medie imprese. Il PNRR ha riconosciuto il ruolo cruciale delle PMI nel promuovere un cambiamento culturale verso una maggiore parità di genere e ha messo in atto misure specifiche per incentivarle ad ottenere la certificazione.”
Come sono stati incentivati i risultati in questo ambito, in particolare per le piccole e medie imprese?
“Sono stati introdotti vari incentivi, tra cui esenzioni contributive, punteggi preferenziali nell’assegnazione di fondi pubblici e servizi di assistenza tecnica. Questi incentivi hanno avuto un grande impatto, superando gli obiettivi iniziali in termini di numero di imprese certificate.”
Quali sfide e opportunità si prospettano?
“Una delle principali sfide è garantire la sostenibilità del sistema di certificazione nel lungo periodo. Gli incentivi economici sono stati fondamentali, ma dovremo pensare a nuove modalità per mantenere la motivazione delle imprese. In futuro, sarebbe utile sviluppare programmi di mentorship per le PMI, raccogliere dati più robusti sull’impatto della certificazione e intensificare le campagne di sensibilizzazione. Inoltre, nuove forme di incentivazione fiscale potrebbero essere esplorate.”
Parlando dell’impatto della certificazione, come cambia la cultura aziendale in un’impresa che ottiene questo riconoscimento?
“La certificazione di parità di genere implica un cambiamento profondo nella cultura aziendale. Non si tratta solo di raggiungere obiettivi numerici, ma di un processo di riflessione critica sulle pratiche aziendali. Le aziende certificate diventano più inclusive, promuovendo politiche di assunzione, formazione e promozione più eque. Si incoraggia anche una maggiore rappresentanza femminile ai livelli decisionali, creando ambienti di lavoro più accoglienti e rispettosi.”
Come si misura concretamente l’impatto della certificazione sulla cultura aziendale?
“Ci sono diversi strumenti per misurare l’impatto, tra cui indagini sul clima organizzativo, analisi dei dati relativi a assunzioni, promozioni, salari e turnover. Inoltre, focus group e interviste con i dipendenti possono fornire informazioni più dettagliate sulle percezioni relative alla cultura aziendale. Osservazioni dirette delle dinamiche di lavoro e delle pratiche dei manager sono altre modalità utili per valutare i cambiamenti.”
Quali sono le principali difficoltà che le aziende potrebbero affrontare durante questo processo di trasformazione culturale?
“La trasformazione culturale richiede tempo e può incontrare resistenze. Alcuni dipendenti o manager potrebbero essere riluttanti a cambiare le proprie abitudini. Tuttavia, è fondamentale che l’impegno verso la parità di genere non finisca con il conseguimento della certificazione. È importante monitorare continuamente l’impatto della certificazione e proseguire gli sforzi per migliorare la cultura aziendale nel tempo.”
In sintesi, qual è il futuro della certificazione di parità di genere in Italia?
“La certificazione di parità di genere rappresenta un passo significativo verso un mondo del lavoro più equo. Per consolidare i risultati ottenuti, è necessario che le istituzioni, le imprese e la società civile continuino a impegnarsi per garantire il successo e la sostenibilità di questa iniziativa nel lungo periodo”.
WRITTEN BY
Manuela Amadei, due mandati sindaca di Zibello, professione svolta nel Gruppo Iren come Dirigente Affari Legali. Referente degli Stati Generali delle Donne a Parma, impegnata in Associazioni femminili, tra cui FIDAPA BPW (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari), e volontaria Protezione Civile.
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