
Milly e l’idea di riportare a casa gli artisti parmensi
Dipinti dell’OTTOCENTO e PRIMO NOVECENTO in via Nazario Sauro. Lo studio d’arte gherardi profuma di Parma
Una passione che si è trasformata in un progetto culturale vivace, resistente alle mode e al tempo. Nasce così lo Studio d’Arte Gherardi, in via Nazario Sauro 12/E, a Parma. Molto più di uno spazio espositivo. Un vero sogno nel cassetto diventato realtà per Milly e Davide Gherardi, che da oltre dieci anni rintracciano – attraverso ricerche accurate e studi approfonditi – le opere di artisti parmensi dell’Ottocento e del primo Novecento, per esporle nella loro Galleria e restituirle in questo modo alla città.
Milly, come e quando nasce la Galleria Gherardi?
“La Galleria nasce a Parma nel 2003. È frutto della nostra passione, coltivata fin dagli anni ’80, quando abbiamo iniziato a collezionare libri e monografie sulla pittura dell’Ottocento e del primo Novecento. Abbiamo oggi una biblioteca privata di circa 7.000 volumi. Agli inizi frequentavamo un gallerista di Bologna che aveva quadri incantevoli, ed è stato proprio lui ad incentivare il nostro desiderio di entrare nel mondo delle gallerie d’arte. Abbiamo iniziato a frequentare le mostre e le fiere di settore, come Modena Antiquaria e Mercante in Fiera. Lo Studio d’Arte Gherardi oggi rappresenta la nostra anima.”
Avete fatto però la scelta di specializzarvi, il vostro è un mercato di nicchia…
”Ci occupiamo di pittura italiana dell’Ottocento e del primo Novecento, ma con un focus mirato sugli artisti di Parma o che hanno lavorato a Parma in quell’epoca. A loro è dedicata la mostra “Parmensia” che organizziamo in Galleria due volte all’anno. La competenza è un valore importante per noi, bisogna approfondire e studiare molto prima di esporre.”
Come scegliete le opere da esporre?
“La selezione è molto accurata. Dopo anni di lavoro, abbiamo conoscenze in tutta Italia sia con privati che con galleristi. In questo settore contano molto i rapporti personali e la serietà. Se ti sei fatto un buon nome come persona affidabile e come galleria seria, la rete si amplia.”
Avete mai ospitato artisti contemporanei?
“Ogni tanto abbiamo fatto qualche eccezione, ma solo per proposte di qualità. Di recente, abbiamo ospitato una mostra antologica della disegnatrice Giovanna Senin, parmigiana d’adozione con un grande talento. Era la prima volta che esponeva i suoi lavori al pubblico.”
Chi è il vostro cliente tipo?
“Sicuramente l’appassionato d’arte. Però vengono anche persone che vogliono semplicemente arredare un angolo di casa. C’è chi ha un trasporto autentico per questo tipo di pittura. Ci sono anche tanti giovani che cominciano ad avvicinarsi, sopratutto alle opere del primo Novecento.”
- Ritratto di giovane donna che legge, 1945 Donnino Pozzi
- Ritratto di giovane donna al balcone, 1942 Latino Barilli
- Ritratto di bambina in bianco, 1891 Guglielmo Filippini
Chi sono gli artisti ospiti ora in Galleria?

Nudo femminile di schiena seduto, 1965 Amedeo Bocchi
“Ne cito alcuni. Abbiamo un’opera importante di Giulio Carmignani, pittore parmigiano dell’Ottocento: “Tramonto in autunno dopo una giornata di pioggia”, 1868. Un quadro che fece in doppia versione: una per la Galleria Nazionale e una per un ambasciatore americano che quando lo vide esposto gli chiese una replica. Siamo riusciti a riportare in Italia quella seconda versione. Tutta la storia l’abbiamo ricostruita attraverso lettere e carteggi tra l’artista e il committente. Un altro nome al quale teniamo tanto è Amedeo Bocchi, un pittore importantissimo del Novecento parmigiano. A Parma all’Ape Museo ci sono sale a lui dedicate che ospitano le sue opere, ma resta ancora un artista troppo poco apprezzato all’estero. Poi, Donnino Pozzi, un autore che non si è mai mosso da Parma, un pittore specializzato in nature morte. Dipingeva fiori meravigliosi, peonie, ortensie, rose, di un’eleganza raffinata. E amava i ritratti. Quando troviamo le sue opere, le trattiamo sempre con attenzione.”

In copertina Ritratto di giovane donna in bianco – Giacomo Cornish
Una ricerca che vi ha coinvolto particolarmente?
“Giacomo Cornish, pittore dell’Ottocento. La sua storia l’abbiamo ricostruita grazie ad un amico. Ci ha chiamati dicendo di aver scoperto un cassetto segreto con lettere e disegni risalenti a questo suo avo. Cornish era di origini inglesi, nato a Roma, e la sua famiglia era legata alla corte dei Borbone, lavorò a Parma per la duchessa Maria Luigia. Da lì abbiamo avviato una ricerca, risalendo ai suoi quadri, uno dei quali oggi è qui con noi: Ritratto di giovane donna in bianco (nella foto a sinistra). Una tela del 1905, di grandi dimensioni 201×100, una bellissima scoperta.”
Se dovesse immaginare il futuro della Galleria Gherardi?
“Il completamento del nostro sogno è che la Galleria Gherardi diventi un punto d’incontro per appassionati d’arte. Capita sempre più spesso di rimanere fino a sera a chiacchierare con amici e clienti: si parla di mostre, di idee, progetti e di arte in generale. Ecco, questo per noi è il vero successo di questo spazio. Non vogliamo che le persone entrando si sentano in soggezione, con l’obbligo di acquisto, possono anche solo guardare, chiedere ed informarsi. Un angolo piacevole, per scoprire pittori del territorio, anche sconosciuti, ed immergersi nella bellezza dell’arte.”
Ogni sogno nel cassetto nasconde qualche difficoltà, quali sono le vostre?
“Il nostro lavoro di ricerca non è solo finalizzato all’attività espositiva, per noi è qualcosa di più: contribuisce a valorizzare e far riemergere la memoria artistica della città, un pizzico di attenzione in più da parte dei media locali non guasterebbe…”.
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Rosaria Frisina, giornalista, web editor e social media manager. Ha alle spalle un’esperienza ventennale nel mondo della comunicazione e dell’informazione, collabora da freelance con testate e agenzie. Ama raccontare storie, la scrittura è la sua passione, l’informazione e la cura dei contenuti l’anima del suo lavoro.
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