Opera di donne, uno spettacolo tutto al femminile

Un progetto che dà una nuova vita alle più famose donne dell’opera lirica.

Realizzato dalla compagnia Outspoken APS* diretto da Ilaria Amadasi, con la co-regia di Sabina Borelli e con la partecipazione di Francesca Martini, insegnante di canto e cantante, lo spettacolo coinvolge le donne-madri ospitate dal Centro di Aiuto alla Vita ODV di Parma.

In occasione del debutto, abbiamo intervistato la direttrice artistica Ilaria Amadasi.

Come è nata l’idea di questo progetto?

“L’idea iniziale è partita dal desiderio di raccontare le storie delle donne dell’opera lirica, creando una sorta di tavola rotonda delle eroine che discutevano animatamente tra loro delle proprie storie. Poi, la mia socia Cristina Gentile, presidente di Outspoken, mi ha proposto di renderlo un progetto dal taglio più sociale; ho subito pensato al Centro di Aiuto alla Vita, perché per me era molto importante il concetto di madre, essendolo diventata da poco tempo. Dapprima doveva essere solo un laboratorio, poi  saremmo state noi di Outspoken a portare in scena lo spettacolo. Successivamente, abbiamo deciso di far salire sul palco direttamente le donne del Centro.”

Qual è stata la reazione delle donne del Centro di Aiuto alla Vita quando è stata presentata l’iniziativa?

“Partendo dal presupposto che sono persone adulte, che non si trovano nel loro Paese di origine e che non hanno mai fatto teatro, erano inizialmente un po’ diffidenti davanti a questa novità, anche se non è mancato l’entusiasmo. Abbiamo fatto capire che si trattava di far passare un messaggio profondo, che non era quindi una recita come quelle dei bambini in un teatrino. Grazie ai nostri giochi ed alle interpreti di lingua ucraino-russa e arabo-francese, siamo riuscite a conquistare la loro fiducia.”

In quanto tempo avete preparato lo spettacolo?

“Abbiamo fatto 10 incontri, di cui la maggior parte della durata di 2 ore circa e qualcun altro di 4 ore. Abbiamo iniziato quasi subito con le lezioni di canto, fatte da una cantante lirica in maniera dolce e naturale. Interfacciarsi così presto con il canto ha creato per alcune una maggiore apertura e per altre invece una rottura, anche a causa della diffidenza, però ci ha portate verso il dialogo. Pian piano si sono aperte sempre di più e si sono messe in discussione.”

Sono state proprio loro a scegliere il personaggio che avrebbero interpretato?

“Sì, lo hanno scelto loro. Noi abbiamo fornito una serie di personaggi, tra cui ad esempio Madama Butterfly, la maga Ulrica, Suor Angelica. Abbiamo dato loro dei testi con le descrizioni dei personaggi e un po’ della loro storia, senza dichiarare i finali negativi, in modo che non le influenzassero.”

Qual è stato il motivo della scelta della donna dell’opera lirica come personaggio?

“Volevamo spiegare la differenza che c’è nello stereotipo della figura femminile lirica, che spesso è l’eroina ma anche la vittima, e invece quello che può essere la donna oggi, la quale non deve più essere una vittima.

Sono personaggi straordinari, basti pensare che una delle signore ha scelto Madame Butterfly perché ha avuto il coraggio di tenere il bambino, nonostante l’uomo l’avesse abbandonata. Tutte loro hanno parlato di forza, di coraggio e determinazione per giustificare la scelta del proprio personaggio, al cui interno vi sono anche le storie delle nostre donne. Inoltre, l’opera lirica è un’arte che sta un po’ andando verso il dimenticatoio, noi invece vogliamo dimostrare che, se usata con i giusti mezzi, può essere estremamente moderna e contemporanea.”

È il vostro primo spettacolo tutto al femminile?

“Sì, e d’ora in poi quando avremo dei progetti che sono rivolti in particolare alle donne, cercheremo di coinvolgere solo loro.”

Da “donne comuni” ad attrici su un palco, è la prima volta che fate questo tipo di esperimento?

“Per la compagnia Outspoken sì, invece per noi singole professioniste non è la prima volta. Io per esempio ho lavorato anche con bambini accolti da case famiglia o con anziani. Ma si tratta comunque di una specifica modalità ex novo”.

 

*Outspoken è un’associazione di promozione sociale che attraverso attività di ricerca e scambio artistico, si pone l’obiettivo di diffondere sul territorio eventi culturali, spettacoli teatrali e performance artistiche in grado di parlare del mondo contemporaneo e di favorire l’aggregazione e il dialogo nella comunità. Per maggiori informazioni www.outspoken-aps.it/compagnia

WRITTEN BY

Alessia Piccirillo, studentessa di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all’Università di Parma. Vive a Modena, è interessata a temi di attualità ed è sempre in ascolto del prossimo

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