Storie di volontariato/ Il mio viaggio in ANMIC

Posso dire di essere socia di ANMIC Parma da quando sono nata, dato che mia madre ha versato la prima quota nel mio stesso anno di nascita. Per chi non la conoscesse, ANMIC è  l’ente di tutela e rappresentanza delle persone con disabilità e della loro famiglia.

Per molti anni non sono stata nulla di più di una socia silenziosa e per nulla attiva, poi 3 anni fa, dopo un  periodo di convalescenza per un brutto infortunio, periodo decisamente vuoto perché costretta lontano dal lavoro, ho deciso di contattare l’associazione per propormi come volontaria.

La motivazione che mi ha spinto è stata la presa di consapevolezza che quello che per tutti è un limite o una mancanza, come convivere con una disabilità, in realtà è il mio punto di forza.

Era ed è proprio questo il senso del mio volontariato in Anmic Parma. Da tre anni, insieme all’associazione, abbiamo condiviso tante attività e progetti di diverso genere, ma tutti collegati da un filo rosso, ovvero mettere in luce il ruolo della donna con disabilità nella nostra società, tra conquiste e mancanze.

Quante attività in questi anni!

Indimenticabile la partecipazione all’evento organizzato dall’Arci di Tortiano, insieme ad Ottavo Colore sul ddl Zan: incontro con tematiche a confronto accomunate spesso da discriminazione.

Un’esperienza emozionante è stata essere uno dei volti della mostra fotografica del centro antiviolenza “Altri sguardi al centro”, in rappresentanza delle tante donne con disabilità (ndr foto a sinistra).

E poi, “Donne in Corsa”, l’iniziativa organizzata da Csv Emilia per i diritti delle donne con disabilità, proprio per testimoniare che non siamo la nostra disabilità, ma prima di tutto siamo donne e che la disabilità rappresenta una sola caratteristica.

Infine, non posso non citare la collaborazione al progetto Lego, ideato da Emma Manghi, attraverso il quale, con l’ausilio dei mattoncini Lego spieghiamo ai bambini il tema delle barriere architettoniche.

 

WRITTEN BY 

 

Laura Boscaini, lavora come Controller di Qualità Alimentare. Impegnata come attivista  sui temi di disabilità e inclusione sociale e nella costruzione di una cultura inclusiva per tutti

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