Viaggi/ Anime sarde. Il racconto della domenica

Febbraio 2024, partiamo per una vacanza invernale: “penso di aver preso tutto vero?” così mi confronto con mio marito per evitare di dimenticare qualcosa che fosse per noi indispensabile, anche se, quasi sempre nelle nostre vacanze, si sorrideva a metà strada, pensando a quello che era rimasto a casa.

Quante dimenticanze! Le partenze invernali poi erano un pò più complicate, quando non si andava in paradisi caldi. Il maglioncino, il piumino, cuffia, sciarpa, scarpa ginnica, scarponcino e anche tante altre cosette che permettessero di affrontare un clima mite. Perchè è vero che non andavamo verso il caldo più caldo, ma verso un paradiso si: la Sardegna.

Ora che avevamo più tempo, da pensionati, potevamo partire nei periodi più disparati e quest’anno volevamo vedere la Sartiglia di Oristano nel periodo di carnevale. Una festa che sempre abbiamo ammirato nei documentari o sulle riviste per i colori, la bellezza degli ornamenti, la particolarità e l’unicità di questa tradizione legata profondamente alla terra Sarda. E cosi, dopo una notte di viaggio abbastanza tranquilla, sbarchiamo ad Olbia la mattina di buon ora. Tante volte abbiamo fatto quel viaggio ed ogni volta ad accoglierci quell’aria impregnata di profumi che anche ad occhi chiusi ci avrebbero rivelato il luogo che avevamo raggiunto.

Alcuni giorni di amate pedalate a pieni polmoni approfittando del sole ed ecco arrivati i tre giorni della Festa. Tutti viviamo un anno nell’attesa di questa Festa” ci dicono gli oristanesi. Ed in effetti un organizzazione pressochè perfetta. capace di gestire nuvole di visitatori, come noi, curiosi dei tanti passaggi raccontati e vissuti nei minimi particolari dal mattino alla sera dei tre giorni, non era per niente scontata.

Il primo giorno il Gremio dei Contadini, il secondo la Sartiglietta dei ragazzini, il terzo il Gremio dei Falegnami. Ad ogni Gremio il Su Componidori scelto come protagonista indiscusso della giornata, tra il sacro e il profano, a cui viene affidata la scelta dei cavalieri che dopo di lui avranno l’onore della spada a tentare la fortuna infilando la stella. Il numero dei cavalieri partecipanti è fissato per un massimo di 120, divisi in gruppi di tre che daranno vita in seguito a pariglie acrobatiche di notevole impegno.

Parlare di Sartiglia sembra parlare di uomini, invece io penso che la sua anima sia donna! Donne che con mani delicate e sapienti danno vita alla vestizione minuziosa di Su Componidori i cui abiti vengono cuciti addosso cosi come la maschera tipica che lo incarna la divinità sospesa tra cielo e terra e che cosi deve rimanere per tutta la giornata.

Mani che poco prima sulla piazza  bloccano il velo all’acconciatura di Eleonora di Arborea pronta a cavalcare all’amazzone il suo destriero. Figura storica di rilievo, la Giudicessa Eleonora, ricollegandosi all’antico diritto regio riconobbe alle donne la successione al trono del loro padre o fratello, avendo anche in seguito una notevole importanza politica.

Mani che nelle scuderie, già di prima mattina, preparano i cavalli con trecce perfette alle criniere e alle code intrecciate a coccarde coloratissime per le tante amazzoni delle pariglie. Cortei di abiti dai ricami preziosi tramandati dalle nonne da madre in figlia, ancora oggi indossati dalle giovani ragazze. Ma quando gli occhi si posano su gonne al vento che seguono l’ondeggiare della cavalcata di sinuosi equini, alla ricerca della stella che penzola al centro della pista, lo stupore è tanto! Ancor più la determinazione nel conquistarla, che fa esplodere la gioia del pubblico, lascia in me un’ enorme emozione. Grande gioia, tre cavallerizze su tre a segno, tre stelle portate in trionfo. Pizzi, bottoni d’oro, veli, stoffe damascate hanno vinto su tutto, anche tra le ragazzine che con tenacia alzano vittoriose le loro prime stelle, orgogliose. Una signora al mio fianco, rafforza il mio stupore dicendomi che qualche volta il Su Componidori è stata una donna, una donna al centro del mondo sartigliano. Quindi come pensare che l’anima della Sartiglia non sia DONNA!

 

 

WRITTEN BY

Donatella Quintavalla,vive nella periferia di Parma. Ragioniera in pensione, da qualche anno si dedica maggiormente  alla scrittura. Appassionata di viaggi, ama gustare di ciò che i luoghi le riservano.

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