RITRATTI/ Maria Amalia Anedda

Non solo passione per la cucina, il segreto per avere successo nel mondo della ristorazione. Maria Amalia Anedda sa cosa significa muoversi in un settore in cui la parola “chef” è nell’immaginario comune più “uomo” che “donna”.
“Purtroppo è ancora così – racconta – sogniamo tutte il giorno in cui non ci sarà più questa differenza, nonostante la gastronomia italiana affondi le radici nei segreti delle nonne tramandati alle mamme e poi alle figlie.” La storia di Maria Amalia inizia a Parma, dove si è diplomata ad Alma con i massimi voti, approda a Parigi, con l’esperienza al ristorante parigino Jules Verne di Alain Ducasse, e ritorna in Italia, dove decide di aprire un ristorante nelle antiche cantine della Rocca Sanvitale di Sala Baganza, Les Caves appunto.

Quali sono le doti che una donna deve avere per affermarsi come chef?
“Oggi non basta più la passione. Diventare chef significa anche essere imprenditori, gestire una struttura, avere dei dipendenti, tenere ritmi di lavoro serrati, compresi i week end. Detto questo, non c’è niente che una donna non possa fare per emergere tanto quanto un uomo. A suo favore gioca, anzi, la naturale tendenza ad essere multitasking, organizzata, ha una marcia in più in questo senso.”

Esiste una cucina di genere?
“Esiste uno stile femminile, emerge nella delicatezza degli accostamenti, nell’eleganza, in una maggiore sensibilità del palato.”

Qual è il piatto che non manca mai nel menu di Les Caves?
“La bomba di riso. Una ricetta tradizionale, delle feste, che nel mio menu ha ripreso vita come proposta gourmet. L’ho reinterpretato in chiave moderna, rivisitandolo in monoporzione. Per farlo, ho dovuto ristudiare gli ingredienti, ricreare il giusto equilibrio delle dosi, ricalibrare l’umidità e le consistenze, aggiungendo, infine, un tocco personale: la crema leggera al parmigiano. Amo in generale cucinare il riso, è una tela bianca dalle infinite declinazioni, da colorare in base ai gusti.”

Un consiglio alle giovani aspiranti chef?
“Studiate tanto, siate preparate, abbinate all’amore per la cucina anche capacità di comunicazione e marketing oltre poi all’esperienza sul campo”.