RITRATTI/Maria Beatrice Fossa / insegnante

Anghella un aiuto oltre la tua scuola, questo il nome che Maria Beatrice Fossa ha dato al suo progetto, dedicandolo, sia pur con un nome di fantasia, ai suoi genitori. “Sono loro che mi hanno dato sicurezza nella vita, hanno sempre creduto in me – spiega. La fiducia acquista oggi un valore molto importante, viviamo un momento in cui i ragazzi sono sconfortati, hanno bisogno di aiuto, certezze e di speranza”.

Qual è la storia dello Studio Anghella?

“L’idea è di offrire un supporto ai ragazzi che hanno difficoltà con le materie scientifiche. Ho iniziato a dare lezioni private quando ero ancora all’università. Mi sono laureata alla triennale di tecnologie e produzioni animali, facoltà di Veterinaria, e alla triennale e magistrale di scienze e tecnologie alimentari, dipartimento di Agraria. Dopo ho iniziato a lavorare in azienda ma la mia passione rimaneva quella di insegnare. Ho sempre trovato soddisfazione a colmare i dubbi, le insicurezze degli studenti in materie come la matematica, la chimica e la fisica. Così mi sono dedicata totalmente a questo progetto.”

Come funziona la tua attività?

“L’obiettivo, in primis, è trasmettere l’amore per le materie scientifiche. E’ possibile se lo studente riesce a instaurare un rapporto sereno con lo studio. Il mio lavoro punta a rendere accessibile a tutti, attraverso mappe, schemi, esercizi pratici, la comprensione di regole e teorie. Il lavoro che svolgo è in regime libero professionale, dalle 14 alle 20 circa, e si rivolge ai bambini delle medie fino ai ragazzi delle superiori.”

Donne e scienze, un legame difficile?

“Assolutamente no, anzi. Si sente spesso dire che non abbiamo propensione alla matematica, ma le donne hanno ottenuto grandi risultati in ambito scientifico. Resta, però, ancora oggi un difficoltà di genere evidente: emergere in alcuni ambiti, pur avendone i numeri, non è così scontato.”

Hai mai pensato ad insegnare nelle scuole anziché in privato?

“Sì. Soprattutto quando è scoppiata la pandemia. Mi mancava il rapporto in presenza, per la sicurezza degli studenti ho preferito lavorare a distanza. Ma confesso che poter spaziare liberamente in diverse materie e aiutare gli studenti che hanno più difficoltà resta la parte più bella dell’insegnamento. Il mio Studio è stato arredato in modo tale da sembrare più un salotto di casa che una scuola proprio perché gli studenti si rilassino ed entrino in sintonia con lo studio, inteso come apprendimento positivo non come compito forzato, devono essere liberi di fare domande ed esporre i dubbi.”

Progetti per il futuro?

“Uno è rimasto fermo a causa del lockdown. Mi riferisco ad un’attività di scacchi che avevo avviato con una scuola elementare, un gioco matematico molto formativo per la mente dei piccoli. Poi, vorrei avviare dei corsi di informatica. Non ho mai investito in pubblicità finora, ho lavorato sempre grazie al passaparola e alla soddisfazione di genitori e studenti basata sui risultati. Sto però iniziando a promuovermi, ho aperto una pagina su facebook e presto andrà online un sito, canali utili per allargare la mia attività, pensare a nuovi progetti di sostegno e creare collaborazioni con altri professionisti”.

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